sabato 8 novembre 2014

Fare di più non significa fare meglio

Fare di più non significa fare meglio


Il sovra utilizzo di esami diagnostici e trattamenti si dimostra un fenomeno sempre più diffuso e importante: da tempo è stato evidenziato che molti esami e molti trattamenti farmacologici e chirurgici largamente diffusi nella pratica medica non apportano benefici per i pazienti, anzi rischiano di essere dannosi.

In analogia all’iniziativa CHOOSING WISELY http://www.choosingwisely.org/  promossa negli USA da diverse società scientifiche e da una importante associazione di consumatori, Slow Medicine ha lanciato in Italia, nel dicembre 2012, il progetto “FARE DI PIÙ NON SIGNIFICA FARE MEGLIO”: il presupposto è che, come è avvenuto negli Stati Uniti, la spinta all’utilizzo appropriato e senza sprechi delle risorse disponibili non possa che partire da una assunzione di responsabilità da parte dei professionisti della salute e in primo luogo dei medici, in alleanza con pazienti e cittadini.
Vengono individuati esami e trattamenti a rischio di inappropriatezza in Italia, che sempre più dovranno essere oggetto di aperto dialogo nella relazione tra medico e paziente, per facilitare scelte informate e condivise.

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